Stigmergy
Stigmergy is a method of communication in emergent systems in which the individual parts of the system communicate with one another by modifying their local enviroment. (wikipedia)
Il prof, Pellegrini mi ha consigliato una lettura davvero illuminante (almeno per me) ed interessante sul concetto di Stigmergy. In sintesi ci si domanda cosa sucederebbe nella comunicazione se iniziassimo a ragionare come ragiona Madre Natura
Come tanti da sempre io sono una sostenitrice della natura, da essa siamo nati, da essa tanto abbiamo appreso, e da essa molto abbiamo ripreso. Perché allora non farlo anche in questo caso?
Trarre ispirazione dal sistema biologico per evolversi responsabilmente e in maniera sempre più efficiente mi sembra sia un concetto semplice da capire e come tutte le cose semplici forse può anche apparire banale a qualcuno.
Non vorrei dire "cavolate" ma mi sembra che la tendenza generale ultimamente sia quella di rendere complessi meccanismi, strumenti, conseguenti progressi ed applicazioni che potrebbero essere proposte, spiegate semplicemente, in modo da fare capire alla maggior parte degli individui il loro significato e scopo.
Questa lettura mostra proprio come le cose semplici, come i meccanismi che abbiamo sotto gli occhi da sempre, siano ottimi esempi da seguire per migliorare e per rendere più efficiente il nostro sistema.
Alla base di un lavoro ben fatto, di un obbiettivo raggiunto secondo me c'è sempre un lavoro di gruppo di cooperazione e aiuto. Come potrei io portare avanti il lavoro di tesi se il prof. non mi indirizzasse nella giusta direzione? L'essere membro di un gruppo come quello di mediasenzamediatori, sicuramente mi ha fatto conoscere nuovi argomenti e approfondirne altri, cosa che da sola non avrei mai fatto.
Alla base del concetto di Stigmergy c'è la collaborazione tra individui, che appunto deriva dall'interazione diretta in un determinato contesto, che sia il web o un'aula universitaria o altro; una self-organization che altro non è che il risultato di queste interazioni. E' un po' il mettere in comune, il condividere per arrivare alla forma, al sistema migliore, più efficiente in un preciso ambiente e momento. Quando si assiste ad un cambiamento nell'ambiente, l'interazione risulterà produrre un nuovo sistema, migliore del precedente.
Questo ragionamento può ricondursi in un certo modo alla selezione naturale darwiniana? Alla fine secondo Darwin era il più forte a sopravvivere; secondo il genetic algorithm di Holland nel passaggio da una generazione all'altra sono i geni migliori, quelli di successo, che vengono trasmessi, mentre quelli inferiori rimangono indietro.
Trattandosi nel nostro caso di individui e non di geni o parametri, si suppone che debba esistere una mutua dipendenza tra le persone, soprattutto quando si tratta di lavorare in gruppo.
Quello che io penso però è che l'uomo in se non abbia un'innata tendenza alla cooperazione, come invece è osservabile in natura, ma piuttosto alla competizione, perciò credo che osservare come funziona il sistema biologico possa aiutare l'interazione umana ad orientarsi verso questa direzione.
L'applicazione del concetto di stigmergy nel mondo delle nuove tecnologie sicuramente porta a risultati sorprendenti, ma il dubbio che mi è venuto leggendo l'articolo di stigmeric system consiste proprio in questo: l'uomo, essere umano è pronto a realizzare davvero una mutua dipendenza? Una collaborazione che si avvale di tutti i diversi soggetti che partecipano? Finché sono geni o parametri a scomparire credo non ci siano problemi, ma quando parliamo di persone, vale lo stesso. Cioè se un'individuo è più "debole", o meno intelligente degli altri, o semplicemente il suo contributo non ha uno specifico valore per il gruppo, per questo viene scartato e lasciato indietro? Non si rischia di determinare un baratro nel già presente e conosciuto problema del digital divide? Forse sto uscendo dall'argomento, ma questo è il dubbio che mi è venuto, pur realizzando quanto importante sarebbe riuscire ad applicare nel sistema delle tecnologie il funzionamento e le logiche della natura.
Nell'articolo si parla della capacità che il sistema biologico ha di adattarsi ai cambiamenti che avvengono in seguito ad una situazione di caos o disordine, se non ho capito male questo avviene perché il sistema biologico è spronato dalla situazione destabilizzante a ritrovare una stabilità e dunque a realizzare un sistema migliore e più efficiente del precedente.
Cosa succede nelle interazioni cooperative tra individui?
Anche in questo caso sono i cambiamenti stessi che spronano l'individuo, come in natura, a cambiare, a ricercare nuove posizioni nel grande ed infinito spazio di Hilbert. Il mondo avanza e dunque bisogna seguire la sua evoluzione per farne parte.
In fine per quanto riguarda l'ultima parte della lettura, relativa agli esempi per illustrare l'applicazione del sistema biologico, mi è venuta in mente una email di Jimmi Fascina, in cui spiegava il funzionamento di Del.icio.us. Praticamente del.icio.us o la folksonomia rappresentano degli esempi di applicazione del sistema biologico nel campo della ricerca di informazioni. Si tratta di una condivisione in rete di collegamenti a pagine ritenute importanti da un utente; egli può scegliere di mettere in comune o meno i link di suo interesse direttamente nel sito. Questo nel tempo dovrebbe portare ad una selezione, una categorizzazione dei collegamenti in base alle aree di interesse per creare una raccolta selezionata, ottimizzata e personalizzata di informazioni.
In questo caso sono i link meno interessanti, ridondanti o poveri che vengono eliminati.
Alla base di tutto c'è il gruppo, la collaborazione tra le persone, dunque stigmergy.
Questo rappresenta sicuramente un successo nella fruizione di informazioni libera e personale del nuovo utente internet; quello che mi chiedo è: servirà sempre e comunque un personaggio o un qualcosa che indirizzi e sproni un gruppo di individui nella selezione di informazioni che rispettino certi criteri, come l'obiettività, la veridicità della notizia? Che determini la concretizzazione di un gruppo di persone idonee a realizzare quella selezione di parametri di cui si parlava prima, che renderà il sistema sempre più efficiente?
E' un circolo continuo? Il fattore destabilizzante si ripresenta per determinare un successivo miglioramento e chi viene premiato - seguendo la strategia della natura nell'affrontare il dilemma relativo agli effetti che causano sia la destabilizzazione che il miglioramento - è il parametro più idoneo. Ciò equivale a dire che il sistema si muoverà in direzione della persona che si impegna e contribuisce maggiormente al gruppo.
Ritorna così la mia domanda: che fine fanno gli esclusi?
Suppongo che la risposta sia rintracciabile nella possibile esistenza di diversi gruppi in cui essi troveranno spazio.
Ancora un dubbio, anzi un pensiero. Lo spazio per chi sarà interessato a contribuire alla realizzazione di una comunicazione Stigmergy in rete ci sarà, credo, ma chi invece non si interessa di questo ambiente, rimarrà semplicemente un estraneo in questa dimensione o andrà a far parte degli esclusi digitali?
E' talmente importante oggi far parte di questo mondo che quello che mi chiedo è se veramente l'applicazione delle strategie della natura alla comunicazione in rete possa essere utile anche per attirare e rendere attraente questo nuovo ambiente anche a chi fino ad ora non se ne è interessato.
A parte i miei dilemmi, comunque trovo che per chi invece è attratto dal nuovo contesto Stigmergy rappresenti una enorme "opportunità" da sfruttare, una strategia da applicare davvero per migliorare il sistema.
Credo che la cosa più importante sia il fatto che il sistema cresce e migliora in modo sempre più veloce contemporaneamente alla crescita degli individui che ne fanno parte, individui che altro non sono che i veri protagonisti diretti di questa evoluzione, proprio perché contribuiscono ad essa materialmente, con il loro impegno e "lavoro".
Il prof, Pellegrini mi ha consigliato una lettura davvero illuminante (almeno per me) ed interessante sul concetto di Stigmergy. In sintesi ci si domanda cosa sucederebbe nella comunicazione se iniziassimo a ragionare come ragiona Madre Natura
Come tanti da sempre io sono una sostenitrice della natura, da essa siamo nati, da essa tanto abbiamo appreso, e da essa molto abbiamo ripreso. Perché allora non farlo anche in questo caso?
Trarre ispirazione dal sistema biologico per evolversi responsabilmente e in maniera sempre più efficiente mi sembra sia un concetto semplice da capire e come tutte le cose semplici forse può anche apparire banale a qualcuno.
Non vorrei dire "cavolate" ma mi sembra che la tendenza generale ultimamente sia quella di rendere complessi meccanismi, strumenti, conseguenti progressi ed applicazioni che potrebbero essere proposte, spiegate semplicemente, in modo da fare capire alla maggior parte degli individui il loro significato e scopo.
Questa lettura mostra proprio come le cose semplici, come i meccanismi che abbiamo sotto gli occhi da sempre, siano ottimi esempi da seguire per migliorare e per rendere più efficiente il nostro sistema.
Alla base di un lavoro ben fatto, di un obbiettivo raggiunto secondo me c'è sempre un lavoro di gruppo di cooperazione e aiuto. Come potrei io portare avanti il lavoro di tesi se il prof. non mi indirizzasse nella giusta direzione? L'essere membro di un gruppo come quello di mediasenzamediatori, sicuramente mi ha fatto conoscere nuovi argomenti e approfondirne altri, cosa che da sola non avrei mai fatto.
Alla base del concetto di Stigmergy c'è la collaborazione tra individui, che appunto deriva dall'interazione diretta in un determinato contesto, che sia il web o un'aula universitaria o altro; una self-organization che altro non è che il risultato di queste interazioni. E' un po' il mettere in comune, il condividere per arrivare alla forma, al sistema migliore, più efficiente in un preciso ambiente e momento. Quando si assiste ad un cambiamento nell'ambiente, l'interazione risulterà produrre un nuovo sistema, migliore del precedente.
Questo ragionamento può ricondursi in un certo modo alla selezione naturale darwiniana? Alla fine secondo Darwin era il più forte a sopravvivere; secondo il genetic algorithm di Holland nel passaggio da una generazione all'altra sono i geni migliori, quelli di successo, che vengono trasmessi, mentre quelli inferiori rimangono indietro.
Trattandosi nel nostro caso di individui e non di geni o parametri, si suppone che debba esistere una mutua dipendenza tra le persone, soprattutto quando si tratta di lavorare in gruppo.
Quello che io penso però è che l'uomo in se non abbia un'innata tendenza alla cooperazione, come invece è osservabile in natura, ma piuttosto alla competizione, perciò credo che osservare come funziona il sistema biologico possa aiutare l'interazione umana ad orientarsi verso questa direzione.
L'applicazione del concetto di stigmergy nel mondo delle nuove tecnologie sicuramente porta a risultati sorprendenti, ma il dubbio che mi è venuto leggendo l'articolo di stigmeric system consiste proprio in questo: l'uomo, essere umano è pronto a realizzare davvero una mutua dipendenza? Una collaborazione che si avvale di tutti i diversi soggetti che partecipano? Finché sono geni o parametri a scomparire credo non ci siano problemi, ma quando parliamo di persone, vale lo stesso. Cioè se un'individuo è più "debole", o meno intelligente degli altri, o semplicemente il suo contributo non ha uno specifico valore per il gruppo, per questo viene scartato e lasciato indietro? Non si rischia di determinare un baratro nel già presente e conosciuto problema del digital divide? Forse sto uscendo dall'argomento, ma questo è il dubbio che mi è venuto, pur realizzando quanto importante sarebbe riuscire ad applicare nel sistema delle tecnologie il funzionamento e le logiche della natura.
Nell'articolo si parla della capacità che il sistema biologico ha di adattarsi ai cambiamenti che avvengono in seguito ad una situazione di caos o disordine, se non ho capito male questo avviene perché il sistema biologico è spronato dalla situazione destabilizzante a ritrovare una stabilità e dunque a realizzare un sistema migliore e più efficiente del precedente.
Cosa succede nelle interazioni cooperative tra individui?
Anche in questo caso sono i cambiamenti stessi che spronano l'individuo, come in natura, a cambiare, a ricercare nuove posizioni nel grande ed infinito spazio di Hilbert. Il mondo avanza e dunque bisogna seguire la sua evoluzione per farne parte.
In fine per quanto riguarda l'ultima parte della lettura, relativa agli esempi per illustrare l'applicazione del sistema biologico, mi è venuta in mente una email di Jimmi Fascina, in cui spiegava il funzionamento di Del.icio.us. Praticamente del.icio.us o la folksonomia rappresentano degli esempi di applicazione del sistema biologico nel campo della ricerca di informazioni. Si tratta di una condivisione in rete di collegamenti a pagine ritenute importanti da un utente; egli può scegliere di mettere in comune o meno i link di suo interesse direttamente nel sito. Questo nel tempo dovrebbe portare ad una selezione, una categorizzazione dei collegamenti in base alle aree di interesse per creare una raccolta selezionata, ottimizzata e personalizzata di informazioni.
In questo caso sono i link meno interessanti, ridondanti o poveri che vengono eliminati.
Alla base di tutto c'è il gruppo, la collaborazione tra le persone, dunque stigmergy.
Questo rappresenta sicuramente un successo nella fruizione di informazioni libera e personale del nuovo utente internet; quello che mi chiedo è: servirà sempre e comunque un personaggio o un qualcosa che indirizzi e sproni un gruppo di individui nella selezione di informazioni che rispettino certi criteri, come l'obiettività, la veridicità della notizia? Che determini la concretizzazione di un gruppo di persone idonee a realizzare quella selezione di parametri di cui si parlava prima, che renderà il sistema sempre più efficiente?
E' un circolo continuo? Il fattore destabilizzante si ripresenta per determinare un successivo miglioramento e chi viene premiato - seguendo la strategia della natura nell'affrontare il dilemma relativo agli effetti che causano sia la destabilizzazione che il miglioramento - è il parametro più idoneo. Ciò equivale a dire che il sistema si muoverà in direzione della persona che si impegna e contribuisce maggiormente al gruppo.
Ritorna così la mia domanda: che fine fanno gli esclusi?
Suppongo che la risposta sia rintracciabile nella possibile esistenza di diversi gruppi in cui essi troveranno spazio.
Ancora un dubbio, anzi un pensiero. Lo spazio per chi sarà interessato a contribuire alla realizzazione di una comunicazione Stigmergy in rete ci sarà, credo, ma chi invece non si interessa di questo ambiente, rimarrà semplicemente un estraneo in questa dimensione o andrà a far parte degli esclusi digitali?
E' talmente importante oggi far parte di questo mondo che quello che mi chiedo è se veramente l'applicazione delle strategie della natura alla comunicazione in rete possa essere utile anche per attirare e rendere attraente questo nuovo ambiente anche a chi fino ad ora non se ne è interessato.
A parte i miei dilemmi, comunque trovo che per chi invece è attratto dal nuovo contesto Stigmergy rappresenti una enorme "opportunità" da sfruttare, una strategia da applicare davvero per migliorare il sistema.
Credo che la cosa più importante sia il fatto che il sistema cresce e migliora in modo sempre più veloce contemporaneamente alla crescita degli individui che ne fanno parte, individui che altro non sono che i veri protagonisti diretti di questa evoluzione, proprio perché contribuiscono ad essa materialmente, con il loro impegno e "lavoro".
2 Comments:
Sara il tuo blog è bello. Lo stai usando proprio come va fatto. Un commento sulle tue esperienze con la rete e con la tesi. Bene cono contento e poi mi piace per i colori che ha.
Che dire..grazie.
Il fatto è che sono stimolata. Il gruppo, il suo essere sempre presente mi spronano molto.
Non sa quato rimpiango di non poter partecipare alle lezioni all'università, frequentare i miei colleghi..
A parte questo però credo di crescere ogni giorno di più in questo mondo, e devo dire che le mie titubanze diminuiscono di giorno in giorno.
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