Trial

Communication to express my experience abroad, the growing of my web/Internet knwoledge and my opinion about what I find in the net...

Sunday, March 19, 2006

CPE - Contrat première embauche

E' prevista per Aprile 2006 l'entrata in vigore in Francia del cosiddetto CPE, il contratto di primo impiego. Secondo questa legge, proposta dal primo ministro francese de Villepin, chiunque ha la possibilità di licenziare un impiegato sotto i 26 anni, nei primi due anni di lavoro, senza una valida giustificazione. Tutto ciò per combattere la disoccupazione in Francia, del 23% tra i giovani sotto i 25 anni.

Forse perchè si pensa sia più facile per un ventiseienne trovare un nuovo lavoro?

Come è ovvio giovani lavoratori, studenti, ma anche genitori, insegnanti, sindacati hanno protestato contro questa, a mio parere ingiusta e sciocca, legge. In tutte le città francesi, in tutte le piazze si sono svolte in queste giorni manifestazioni di protesta, cotro una legge "discriminante", una legge che non assicura un futuro, ma solo precarietà ed insicurezza!!!
Come si fa a lavorare sapendo che da un momento all'altro il tuo boss ha la possibilità di licenziarti solo perchè magari quella mattina si è svegliato male? (speriamo non sia mai così...)

I francesci si sono ribellati contro l'ingiustizia di un governo forse un pò troppo conservatore, sono scesi in piazza, hanno protestato..inizialmente tutto bene, tranquillo, come una "normale" manifestazione contro qualcose che da molti viene considerata non giusta...poi gli anarchici.
E già gli anarchici che non vogliono un potere che li comandi, quelli che "odiano" lo stato... da una manifestazione pacifica e giusta, si è passati dalla parte del torto! Macchine incendiate, vetrine distrutte, conseguenti scontri con la polizia..risultato quasi 300 studenti arrestati, per non contare i feriti.

Gli atenei delle università parigine, prima tra tutte La Sorbona, sono stati occupati, tuto il paese sembra essere in rivolta.... .. vedremo come andrà a finire, se sarà la volontà della popoloazione a vincere o il governo.

Thursday, March 16, 2006

Informare nel tempo della rete: un nuovo scenario per la professione giornalistica

Dopo tanto tempo torno a farmi sentire..dopo 15 meravigliosi giorni passati nella grande mela con mia sorella (mitica Marghe..già mi manchi!!!) a fare le turiste... e dopo la tanto attesa laurea (andata alla grande!!!!!!!!!!!)

ho pensato ora di pubblicare la sintesi di questo lavoro, la cui realizzazione è stata possibile grazie all'aiuto del gruppo mediasenzamediatori e al supporto tecnico e non solo di Rocco Pellegrini.



Informare nel tempo della rete: un nuovo scenario per la professione giornalistica

L’avvento di nuove tecnologie di informazione e di comunicazione nella nostra società, ha determinato lo sviluppo di nuovi strumenti e servizi mediatici, che consentono un’ulteriore ed esponenziale moltiplicazione dei canali informativi, introducendo così profonde modifiche nella forma stessa del flusso di comunicazione.
Gli stessi concetti di informazione, comunicazione e mediazione si evolvono all’interno di questo nuovo panorama che vede in Internet lo strumento principale di crescita ed evoluzione. Internet è ovunque e oggi la sua massima applicazione, il World Wide Web ha permesso la realizzazione di una molteplicità di fonti informative stratificate a diversi livelli.
Da una parte ci si domanda se per comunicazione si intenda ancora “mettere in comune”, condividere, dall’altra se oggi, nel contesto dei nuovi media, l’ “informazione”, possa essere considerata una trasmissione di notizie e/o di conoscenze. Il mezzo è il messaggio, come affermava McLuhan, oppure nell’era della rivoluzione digitale possiamo affermare che siano il contenuto e il suo valore aggiunto il vero messaggio, la vera informazione che si vuole trasmettere? La creazione su Internet di un numero indefinito di collegamenti tra miliardi di informazioni coincide con quella che viene definita rivoluzione digitale, che porta a profonde modifiche e alla nascita della società dell’informazione.
Il progresso tecnologico oggi ci permette di elaborare, memorizzare, reperire e comunicare l’informazione senza limiti di tempo o di spazio.
La comparsa e l’affermazione dell’uso del computer, della comunicazione mediata da computer (CMC), e più nello specifico della rete stessa, hanno trasformato e rimodellato anche il rapporto tra gli individui, sia da un punto di vista spazio-temporale che da un punto di vista di nuove opportunità di interazione e scambio informativo tra essi.
Il concetto di tempo si svuota della sua concezione lineare, facendo si che il flusso comunicativo viva più nel contatto diretto tra gli utenti, un contatto virtuale e immediato che permetta un’interazione svincolata dai riferimenti spazio temporali convenzionali. Si alterano così anche le caratteristiche dei luoghi di scambio delle informazioni, dunque lo spazio; Internet rimodella le situazioni sociali e le identità delle persone, degli utenti.
Il tempo si comprime, quasi fino a scomparire, lo spazio invece aumenta e si contrae allo stesso tempo. La rete diventa il luogo di formazione di una nuova società, si assiste al passaggio dalla società di massa alla società delle reti, all’interno della quale nascono nuovi centri di aggregazione.
I nuovi media modificano il senso della realtà, ossia ciò che gli individui percepiscono come reale. Il confine tra reale e virtuale diventa sempre più sottile portando alla comparsa della realtà virtuale, un luogo vero e proprio da esplorare, che si affianca e si contrappone alla realtà fisica, un luogo in cui l’utente si trova in un particolare ambiente interattivo, con determinate regole e determinati spazi, rendendo forse possibile la realizzazione di una sorta di “villaggio globale”.
In questo scenario i giornalisti, professionisti dell’informazione, pur mantenendo in parte l’eredità tradizionale del giornale, dovranno sviluppare una forte capacità di adattamento al nuovo contesto, potenziando le proprie competenze di sfruttamento dei nuovi servizi messi a disposizione da Internet, qualificando insiemi di informazioni secondo percorsi ragionati come completamento o alternativa all’informazione fai da te e alla circolarità della stessa in rete.
Come afferma Mezza (2004): “sulla rete c’è tutto, basta cercare. Quello che non c’è però è la capacità di scegliere e decifrare le notizie, dando un senso all’abbondanza, in velocità. E’ qui che i vecchi mediatori possono ritrovare un loro ruolo: la capacità di analizzare in velocità”.
E’ proprio la rete il luogo in cui i nuovi mediatori dell’informazione possono agire e mettere in mostra tutte le loro abilità. La velocità con cui le notizie vengono comunicate e circolano nel world wide web è talmente alta che un utente “base” che per la prima volta cerca di navigare, si troverà spaesato dal continuo e frenetico flusso di informazioni che vedrà pioversi addosso.
Il “nuovo” giornalista dovrà guidare l’utente nella sua navigazione, non solo nella ricerca delle notizie, ma soprattutto verso l’interpretazione ed il commento di queste, commento che dovrà correre alla stessa velocità con cui corrono le notizie all’interno della rete.
Il nuovo giornalista dovrà porsi come intermediatore in grado di selezionare, elaborare ed autentificare le informazioni a disposizione. Il contesto in cui nasce la professione giornalistica, fatto di alti costi di produzione, penuria di informazioni e scarsità di fonti, si è completamente
modificato con l’avvento di Internet e dei servizi da essa offerti. Cambia il modo di reperire l’informazione, di selezionarla ed interpretarla, ma anche il modo di produrla.
La rete oggi offre la possibilità davvero a tutti di comunicare. Si sta sviluppando sempre più velocemente una nuova rete informativa globale dove qualsiasi individuo ha la possibilità di dire la sua e di usufruire dell’informazione in modo personalizzato.
Assistiamo dunque alla nascita nel web di motori di ricerca come Google, che non offrono solo la possibilità di ricercare informazioni relative ad uno specifico argomento all’interno di tutto il web, ma anche altre tipologie di servizi, come news, posta elettronica, la possibilità di creare dei propri gruppi di discussione, di trovare mappe e rintracciare località dal satellite e tanti altri interessantissimi servizi, ultimo dei quali è GoogleBase, un enorme “mercato online”.
Tra questi nuovi servizi troviamo anche i weblog utilizzati e creati non solo da professionisti, come potrebbero essere i giornalisti, ma da chiunque senta la necessità di esprimere un proprio parere in rete, da chiunque desideri condividere con il popolo del web i propri pensieri, opinioni, punti di vista, non necessariamente in relazione alla diffusione di informazione - e quindi
ampliamento della conoscenza in una data materia. I weblog possono riguardare gli argomenti più disparati, dai commenti sulle vicende politiche di uno stato, alla narrazione della giornata e delle aspirazioni di un qualsiasi adolescente, ma più che altro i weblog sembrano rappresentare delle nuove fonti di informazione indipendente ed autonoma.
Oltre alla possibilità di condividere propri contenuti testuali, il world wide web consente di mettere in comune, e di conseguenza scambiare, anche contenuti audio e video, determinando la nascita di programmi audio che poi potranno essere ascoltati nelle modalità che si preferisce, i
cosiddetti Podcasting, e di vere e proprie televisioni su Internet, note come TV over IP (Internet Protocol), che determineranno un forte aumento della competizione nel mondo della comunicazione mediale.
Dalla nascita delle prime comunità virtuali, che abbandonano la realtà “fisica” per riunirsi e interagire nel virtuale, ritroviamo oggi nella rete quelle che sono state definite da Rheingold Smart Mobs, masse intelligenti che al contrario utilizzano la dimensione virtuale per raccogliersi ed interagire in quella reale, organizzando azioni collettive e coordinate.
Da tutto ciò si evince che ciò che sta cambiando radicalmente riguarda il modo di fare informazione dunque il modo di riceverla, le esigenze del produttore e del fruitore dell’informazione si modificano man mano che la rete cresce insieme ai suoi strumenti. Come già è stato detto si introducono profonde modifiche nella forma stessa del flusso di comunicazione, sebbene il giornale rimanga ancora oggi il mezzo simbolo dell’informazione giornalistica.
Si assiste sicuramente ad un rinnovamento, ad una rinegoziazione dei ruoli nel cyberspazio. Il ruolo dell’editore giornalistico perde molto del suo potere, la sua figura viene ridimensionata a favore di quella dell’autore. I nuovi strumenti interattivi e globali permettono infatti a qualsiasi individuo di diventare in rete editor di se stesso e contemporaneamente consentono al lettore di rafforzare la sua posizione. Egli diventa “autore” di un percorso di fruizione personalizzato, perdendo così la sua passività sfruttando al massimo le opportunità date dalla non linearità e non strutturalità dell’ipertesto.
La ricerca delle informazioni, la loro selezione ed organizzazione da parte dell’utente, porta ad una fruizione personalizzata e intelligente delle stesse, attraverso l’utilizzo di alcuni nuovi e fondamentali strumenti. Come per esempio attraverso l’uso degli aggregator di notizie, programmi che permettono una selezione precisa e puntuale delle informazioni di maggior interesse per l’utente, e che automaticamente, attraverso specifiche tecnologie e canali, file rintracciabili nelle pagine web (feed e rss), permettono di organizzare intere liste di indirizzi,
filtrare e ridistribuire, anche agli altri utenti del web, i diversi canali informativi.
La personalizzazione dell’informazione porta ad una riscoperta della località sulla globalità: più i mezzi tecnologici spingono verso una comunicazione globale, più è forte la necessità per gli utenti-lettori di ricercare informazioni locali. Si modifica anche il linguaggio utilizzato nella comunicazione online.
Attraverso la digitalizzazione, la scrittura – sequenze continue di bit – si compone non solo di parole, ma anche di immagine e di audio, determinando quello che potrebbe essere definito un nuovo linguaggio multimediale.
In seguito a tutti questi cambiamenti, ipertesti, multimedialità, convergenza digitale, cosa succede al modello caratteristico del giornale cartaceo?
Certamente in rete è rintracciabile la nascita e l’evoluzione di svariati giornali online, o elettronici se così possono essere definiti; Internet sicuramente eredita un passato giornalistico in crisi e cerca di proporre per questo un nuovo modello di produzione e fruizione, nel quale il giornalista potrà rivedere e rafforzare il proprio ruolo. Un ruolo basato sulla velocità, sulla tempestività, sulla conoscenza della multimedialità; il giornalista dovrà sapersi muovere con scaltrezza tra testo scritto, immagine e suono per poter realizzare un prodotto davvero competitivo con la moltitudine di simili prodotti presenti in Internet.
Inoltre egli viene caricato di responsabilità nel contesto di Internet, responsabilità data soprattutto dalla bidirezionalità e interattività della comunicazione in rete. Mentre il giornale cartaceo comunica con il lettore attraverso le lettere alla redazione, il quotidiano online può interagire attraverso i weblog, la posta elettronica, i gruppi, si realizza così un canale di feedback al quale il professionista dell’informazione non può non rispondere.
Il giornalista deve dare valore al suo lavoro, offrendo anche all’utente la possibilità di partecipare alla costruzione e alla distribuzione della conoscenza, facendo sue le logiche e la cultura imposte dalla rete, essendo consapevole che ad ogni sua azione corrisponde una reazione dell’utente.
In tal modo il giornalista ha la possibilità di riaffermare la propria specificità e legittimità nella selezione, nell’interpretazione e nell’aggiornamento competente e approfondito delle notizie; il giornalista come nuovo motore dell’informazione, come interprete dei fatti che si mette in relazione con l’intera rete, un professionista volto anche ad “aiutare” il lettore inesperto, il giornalista come primo filtro ed organizzatore di un informazione dotata di senso.