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Monday, September 25, 2006

Proton Therapy Center, Houston, TX

Un fascio di protoni irradiati con precisione millimetrica direttamente sulle cellule malate, senza intaccare i tessuti sani. Questa in semplici parole è la protonterapia, nuova tecnica nella cura del cancro che va ad agire solo sulla cellula malata e non sui tessuti circostanti.
Giovedì 22 Settembre 2006 si è tenuta a Houston, Texas, l’inaugurazione del Proton Therapy Center dell’Università del Texas M.D. Anderson, il più grande centro mondiale per la cura del cancro che sfrutta una innovativa tecnologia basata sull’irradiazione dei protoni, e il primo centro nazionale di questo genere in America.

James D. Cox, head of the Division of Radation Oncology al M.D. Anderson e medical director del Centro, ha così presentato questa innovativa terapia, che rappresenta la forma più precisa di trattamento del cancro attraverso l’uso dell’irradiazione che minimizza il danno fisico del paziente, e migliora notevolmente il trattamento sul male. John Mendelsohn, Presidente del M.D. Anderson, uno dei più grandi oncologi viventi fortemente impegnato nella lotta al cancro, vede l’apertura del nuovo centro come una nuova sfida nell’applicazione della scienza ad una delle malattie più spaventose del secolo. La Proton Therapy, spiega, è utile per tutti quei pazienti il cui tumore è solido, con bordi definiti e ben localizzati, o comunque prima che esso si sia diffuso all’interno del corpo. La protonterapia rappresenta una cura molto vantaggiosa soprattutto per i cancri alla prostata, occhio, polmone, cervello, testa e collo, nonché nella cura dei tumori nei bambini, in quanto i loro corpi sono molto sensibili agli effetti dannosi delle radiazioni sul tumore stesso.

La differenza tra il tradizionale trattamento attraverso i raggiX e l’uso dei protoni consiste nel fatto che il protone riesce a scaricare una forte dose di energia sulla cellula malata esclusivamente nel momento in cui arriva a contatto con la suddetta cellula, eliminando così il rischio di intaccare le cellule sane. La tradizionale terapia basata sulle più comuni radiazioni influisce invece su qualsiasi parte del tessuto circostante al tumore, per questo si è cercato di limitare la dose di energia irradiata, per diminuire i danni ai tessuti sani.

Concretamente la protonterapia viene eseguita attraverso l’uso di particolari accelleratori di particelle, detti sincrotoni, che appunto accellerano l’energia dei protoni sino ad incanalarla in una specie di anodo. Il sincrono contine un anello di magneti che comprimono i protoni in modo da permettergli di viaggiare ad una velocità pari a due terzi della velocità della luce, sino ad una vacuum chamber. Durante ogni “rivoluzione” per raggiungere la camera, i protoni raggiungono un altissimo livello di energia; dopo molti cicli di rivoluzione i protoni ottengono l’energia necessaria per lo specifico trattamento e vengono estratti dall’anello per poter essere così trasportati sino alla camera di trattamento.
Attraverso l’uso di questi magneti e sofisticati computer, questa nuova tecnologia permette di modificare, a diverse profondità, la quantità di energia con la quale il fascio di protoni colpisce il tumore in diverse direzioni. I protoni, ossia la particella di carica positiva che si trova nel nucleo di un atomo, entra nel corpo con una bassa dose di radiazione, che aumenta quando il fascio raggiunge il suo obiettivo, il tumore, dove i protoni si fermano.
Il risultato è rappresentato dal raggiungimento di una notevole precisione nell’individuazione del tumore – approssimativamente un millimetro – il quale viene colpito con una irradiazione più forte, nonché un alto livello di sicurezza nella cura stessa perché il protone viene indirizzato precisamente sulla cellula malata, evitando così anche effetti indesiderati come la perdita di appetito, mal di testa e problemi di stomaco.

Siamo quindi di fronte ad una nuova epoca nella cura del cancro, caratterizzata dall’uso di nuove strumentazioni e tecnologie sempre più sofisticate e precise, che nascono e si sviluppano da menti geniali e dall’aiuto di importanti partnership pubblico-private. Il Proton Therapy Center è stato infatti costriuto attraverso la collaborazione non solo del M.D. Anderson che ha provveduto all’intera struttura, ma anche all’appoggio di forti investitori e partners completamente inglobati nelm progetto, come Hitachi, Sanders Morris Harris, General Electric Company e altre società ed istituzioni.

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