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Tuesday, March 27, 2007

Marco Travaglio a Perugia - Festival Internazionale del Giornalismo

La sala dei Notari esplodeva di gente, talmente tanta che hanno dovuto mettere un televisore fuori per chi, arrivato in ritardo, non aveva trovato posto dentro.
Sono passate più di tre ore e nessuno se ne è accorto, tanto tutti erano presi dalle parole di Travaglio.
La scomparsa dei fatti....come mai il giornalismo tante volte è spinto per una cosa o l'altra verso la manipolazione dei fatti, perché non c'è più il giornalismo libero.

I modi perchè un'informazione possa essere manipolata sono molti e l'Italia ahimè offre grandiosi esempi per spiegare la cosa.

Attraverso la storia italiana, storia di casi giudiziari, di politici in Europa (esempio tra tutti Buttiglione che voleva fare il ministro della giustizia e della libertà), di bugie e sotterfugi, ma anche battute e risate Travaglio ha cercato di spiegare quali sono i modi in cui la notizia può essere manipolata.

Prima di tutto abbiamo la Notizia senza nome, ossia cercare di parlare di u fatto senza menzionare nomi. Un esempio lo abbiamo quando al giornalista Casoli che dopo aver scoperto nuovi dettagli sul caso Previti (trattato non solo dalla procura di Milano ma anche da Roma), volendone parlare al telegiornale, si è sentito rispondere: "la notizia non è uscita sui giornali, perchè dovremmo parlarne noi al Tg? Se proprio vuoi puoi parlarne ma senza fare nomi alcuni!"

Come ovvio, dopo vari tentativi Casoli ha lasciato stare, risultando impossibile parlare di qc senza menzionare nessuno.

Abbiamo poi l'informazione alla Vespa: parlare d'altro.
Arrestano Castelli? allora parliamo d'altro, anche perchè a quanto parte il sig. Castelli è il datore di lavoro della moglie di Vespa, quindi non sarebbe carino mettere sotto i riflettori le marachelle compiute da lui. Ci sono tante notizie altrettanto interessanti di cui informare la popolazione italiana. E qui Travaglio parla e parla con mille esempi e racconti. Un evergreen di porta a porta di cui tutti sanno e di cui tutti vogliono sapere (?) è il Caso Cogne..a chi non interessa? per non parlare dei dibattiti sull'Isola dei famosi invece che parlare del caso Andreotti e così via.

Si passa poi a dare nomi diversi alle cose.
Un esempio su tutti chiamare la Guerra Missione di Pace.
Travaglio non è un pacifista: ha ammesso anche di essere d'accordo che l'Italia abbia intrapreso delle guerre come quella in Kosovo e in Iraq. Non è però d'accordo nel chiamare missione di pace una guerra. Parla di Nassirya, dell'attacco, della preparazione dubbia dei nostri carabinieri e militari all'estero per "missioni di pace".
Un discorso che io personalmente ho trovato giusto, ma che da qualcuno può anche essere contestato.

Travaglio continua portando esempi come la condanna di Andreotti, dichiarato uomo mafioso, vicino per contatti e relazioni con la camorra dal '47 al '94 (potrei sbagliare con le date).
In moltissimi, anche esponenti politici e della res publica italiana, continuano ad affermare che Andreotti sia stato assolto nella causa, quando invece la sentenza è testualmente chiara, affermando come l'onorevole Andreotti sia stato dichiarato COLPEVOLE ma non perseguibile causa caduta in prescrizione del procedimento.
non perseguibile non significa assolto, ma qualcuno interpreta l'italiano così..quindi tornando a principio per manipolare l'informazione possiamo anche dare nomi diversi a quei fatti che hanno già un loro chiaro e specifico nome.

Si parla di Tangentopoli, di Vallettopoli, di cose dette e non dette, di informazioni date per metà.
Negli anni di Tangentopoli di tutto si parlava tranne che di tangenti, delle mazzette dei soldi che si passavano magistrati, politici ecc ecc..di vallettopoli ci interessa solo quello che se ne è andato col Trans, perchè fa audience, ma nessuno ci dice che c'è stato qulacunio che non è stato al ricatto: Fernanda Lessa che al ricatto ha risposto con un avvocato e che Corona dopo questo non si è fatto più sentire.

Travaglio era un fiume in piena, ha continuato a portare esempi chiari e concreti in modo da far percepire alla sua platea il messaggio che voleva trasmettere.
Un impegno dal basso per rivendicare la neutralità dell'informazione, per cercare di cambiare una realtà dove c'è chi viene condannato a 12 anni di carcere ma che in carcere passa solo 3 giorni grazie all'approvazione lampo di una legge che impedisce agli ultra settantenni di rimanere in prigione, una realtà dove il 90% dei parlamenti sono pregiudicati, dove ai giornalisti scomodi viene precluso l'uso dei mezzi di comunicazione più forti e diretti, una realtà dove è meglio che i molti non sappiano o che sappiano solo quello di cui non devono preoccuparsi, una realtà dove l'economia è guidata dalla mafia e dalla corruzione, dove chi dovrebbe essere la nostra guida lavora, crea e costruisce solo per i propri interessi, dove per anni questi sono stati e continuano ad essere i canoni del governo.

Dopo aver letto Gomorra di Roberto Saviano ed aver partecipato alla serata con Travaglio sono più sconfortata e delusa, triste e sfiduciata, impaurita di vivere in un paese come l'Italia, scandalizzata da quello che ci circonda, ma sempre più convinta che non dobbiamo mollare, ma continuare a lottare, fare informazione, far conoscere e trasmettere.